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La boxe in lutto per la scomparsa di Vincenzo Belfiore, il suo storico per eccellenza.
Ci sono notizie che ti aspetti, ma quando arrivano diventano difficili da smaltire come se fossero improvvise. La boxe è in lutto perché perde l’autore di libri che hanno fatto la sua storia legata al contesto sociale di luoghi, regioni e campioni. Difficile riassumere in poche parole Belfiore e la boxe. L’ ho conosciuto più di 30 anni fa, lui era un collaboratore assiduo di Boxe Ring. Non saltava una riunione che avvenisse nella sua Frosinone, oppure a Roma e nel Lazio. Ferrato come pochi divenne il braccio destro di Roberto Fazi, direttore per antonomasia della rivista Federale. Fazi, una grande penna, perché allora internet era appena nato, che aveva viaggiato anche come inviato per la Gazzetta in tutto il mondo, aveva una cieca fiducia in Vincenzo. Fiducia ripagata negli ultimi anni di vita del grande giornalista, che ebbe in lui, si può dire l’esecutore dei suoi ultimi grandi libri. Belfiore non scriveva soltanto, ma era anche parte attiva dell’A.P. Frosinone, gloriosa società. Oltre a essere un valido giornalista è stato scrittore di vari libri su Roma, il Lazio, la Ciociaria, Terracina, ma l’ultimo presentato recentemente aveva un valore particolare. Era rivolto quasi come libro di storia alle scuole e lo faceva capire il titolo: “La boxe nella storia e sui banchi di scuola”. Un libro completo dove lo scritto, sempre in forma leggera e garbata, parlava della boxe a 360° con bellissime illustrazioni e fotografie. Si rivolgeva a tutti perché per lui la boxe è cultura oltre ad essere sinonimo della vita che affrontiamo tutti i giorni. Collezionista eccezionale, aveva di tutto e di più. Quando ci arrivava una richiesta del passato, l’ultima speranza era sempre lui e non ci deludeva mai. Molti registi hanno studiato attraverso le sue collezioni e cimeli l’ambientamento di epoche passate, ormai sconosciute, come le famose riproduzioni fotografiche dei Fratelli Alinari.
Vincenzo è morto all’età di 71 anni per un male che sulla carta era incurabile, ma conoscendo la sua grinta e la sua pervicacia eravamo convinti che l’avrebbe “sfangata”. Sottoposto a cure durissime sembrava essere riuscito a debellare il male. Abbiamo pranzato insieme poco tempo fa, era da poco uscito il suo ultimo libro, quello di cui abbiamo parlato in precedenza. Lo aveva portato in Federazione e forse inconsapevolmente ci aveva lasciato il suo testamento.
I funerali di Vincenzo Belfiore si svolgeranno domani alla Chiesa di Santa Maria a Frosinone alle ore 11